Il piano diagnostico si articola in due fasi:
·
Prediagnosi:
comprende
le condizioni di rischio, ambientali, aggressive e
urbane.
Rischio
intrinseco: suscettibilità al degrado derivante da
condizioni
intrinseche del manufatto.
Rischio
contestuale: suscettibilità al degrado derivante da
condizione esterne
al manufatto architettonico.
Rischio
termico: suscettibilità al degrado derivante da
interventi da eseguire
sul manufatto architettonico.
·
Inadeguata diagnostica della fase progettuale.
·
Assenza di sufficiente considerazione
per la durabilità di materiali e tecniche da impiegare.
·
Assenza di sufficiente considerazione
per la manutenibilità delle soluzioni adottate.
·
Incongruenza tra progetto ed esecuzione.
Ambientali:
aria,
agenti climatici e metereologici; inquinamento.
Aggressive:
polveri
pollini e sabbie.
Urbane:
condizioni
al contorno, età e disposizione geometrica.
La
diagnosi si
articola in due fasi: il degrado materiali e conoscenza del
manufatto.
Conoscenza
del manufatto
Anamnesi:
raccolta dei dati necessari alla ricostruzione storica e artistica del
monumento.
Documentazioni:
fotografie,
documenti e rilievi.
Degrado
Patologie:
Nessun
peggioramento delle condizioni dell’opera
·
Alterazione
cromatica: si manifesta attraverso la variazione di uno o più
parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può
manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi
a zone ampie o localizzate.
·
Patina
biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla
superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile per lo più
verde.
La patina biologica è
costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere,
terriccio ecc.
·
Macchia:
alterazione
che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.
È
correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato.
Perdita
di materiale nella superficie.
·
Erosione
:
asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Quando
sono note le cause del degrado possiamo utilizzare altri termini come :
erosione per abrasione, erosione per cause meccaniche, chimiche, biologiche e
per usura. Il fenomeno provoca la perdita della componente figurativa dell’
opera.
·
Alveolizzazione:
degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensioni
variabile. Gli alveoli hanno distribuzione non uniforme, questo fenomeno è
causato dall’ azione disgregatrice esercitata dalla pressione di
cristallizzazione dei sali all’ interno dei pori del materiale lapideo.
·
Disgregazione:
de coesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime
sollecitazioni meccaniche. La causa è la proliferazione di radici di piante
infestanti.
·
Distacco:
la
soluzione di continuità fra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro
che rispetto al substrato; prelude la caduta degli strati stessi. Il termine si
usa per gli intonaci e mosaici. Le cause possono essere molteplici:
1.
Perdite
localizzate degli impianti di smaltimento delle acque.
2.
Presenza
di umidità.
3.
Errori
di posa in opera e utilizzo di sabbie o malte poco idonee.
·
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